Come sto utilizzando le mie competenze IT contro la pandemia di Covid-19
L’emergenza Covid-19 ha messo alla prova non solo i sistemi sanitari, ma anche la capacità di risposta delle tecnologie e delle persone. Oggi voglio raccontarvi come il mio team e io, attraverso le nostre competenze IT, abbiamo contribuito a supportare il sistema sanitario italiano, aiutando a salvare vite.
L’inizio di una sfida globale
Era il 28 febbraio 2020. Tornato da una giornata di vacanza, ricevo una chiamata dal mio capo. Mi guarda e, con tono serio, mi dice:
“Hai sicuramente sentito parlare della situazione Covid-19. Abbiamo un’opportunità importante, dobbiamo fare qualcosa.”
In quel momento, il Veneto, una delle regioni più colpite d’Italia, ci ha chiesto di sviluppare e implementare una piattaforma di biosorveglianza per monitorare e prevenire la diffusione del contagio. La sfida era enorme, ma l’urgenza e l’importanza dell’intervento erano evidenti.
Una corsa contro il tempo
La pandemia si stava diffondendo rapidamente e la regione Veneto era al centro dell’emergenza in Italia. Il nostro compito era chiaro: creare una piattaforma in grado di raccogliere dati fondamentali sullo stato dei contagi, i focolai, i test e altre informazioni vitali. Non c’era tempo da perdere: ogni giorno contava.
Abbiamo lavorato senza sosta, giorno e notte, con il nostro team di sviluppatori e una squadra di esperti, coordinandoci con i responsabili del servizio sanitario regionale. Ogni nuova funzionalità doveva essere rilasciata in produzione con una velocità impressionante, senza compromettere la qualità o la sicurezza. Il sacrificio è stato grande, ma il motivo lo giustificava ampiamente: eravamo consapevoli che il nostro lavoro avrebbe potuto fare la differenza tra la vita e la morte per molte persone.
Un impatto concreto
I primi giorni sono stati un turbinio di discussioni tecniche, decisioni rapide e implementazioni che, seppur improvvisate, sono state fondamentali per lanciarsi nella sfida. La fatica e il stress erano enormi, ma vedere i risultati tangibili del nostro lavoro ci dava la motivazione per continuare. La piattaforma non solo ha monitorato la situazione in tempo reale, ma ha anche permesso di prendere decisioni più rapide ed efficaci. In quel periodo, ogni minuto guadagnato era cruciale.
Un aneddoto che mi rimarrà per sempre impresso è quello di una sera di marzo; erano circa le 23 e la stanchezza cominciava a farsi sentire. Gli occhi faticavano a rimanere concentrati tra numeri e codice, e le cifre a schermo sembravano non tornare mai. In quel momento, stavamo affrontando un problema di off-by-one: una signora di Rovigo sembrava sparire misteriosamente durante una fase dell’elaborazione. Non entrerò nei dettagli tecnici del bug che scoprimmo, ma ciò che ha reso questo momento davvero memorabile fu ciò che scoprimmo poco dopo: quella signora, in realtà, era deceduta poche ore prima. Il suo decesso aveva in qualche modo influenzato i calcoli nelle ore immediatamente successive. Fu come un colpo allo stomaco. Non vi nascondo che alcuni di noi dovettero staccare le webcam, incapaci di trattenere qualche lacrima. Fu un momento molto duro, ma anche illuminante. Ci fece comprendere profondamente quanto fosse cruciale il nostro lavoro e il suo impatto nella vita reale. Quel piccolo errore, in un contesto tanto delicato, ci ha fatto capire in modo tangibile quanto ogni singolo dato potesse fare la differenza.
La nostra dedizione e l’impegno del team ci hanno permesso di mantenere i sistemi attivi e sempre aggiornati, a fronte di una pressione crescente. Abbiamo lavorato senza sosta, spesso dormendo solo poche ore a notte, ma il nostro obiettivo era chiaro: utilizzare le nostre competenze IT per salvare vite. In tempi di crisi, ogni piccola azione conta, e sapevamo che contribuire con il nostro lavoro avrebbe avuto un impatto significativo.
L’espansione del nostro intervento
Nel mese di aprile, quando la situazione sanitaria si era estesa anche alla Lombardia, una delle regioni più colpite, ci è stata offerta una nuova opportunità. Milano e tutta la Lombardia ci hanno chiesto di implementare la stessa piattaforma di biosorveglianza che avevamo sviluppato per il Veneto. L’entusiasmo e la determinazione non sono mai venuti meno: abbiamo continuato a mantenere ed evolvere la piattaforma, felici di contribuire alla salvaguardia della salute pubblica.
Orgoglioso di ciò che faccio
Oggi, a distanza di mesi, guardo indietro con orgoglio al lavoro che abbiamo svolto. Sono fiero del mio team, della professionalità che abbiamo dimostrato e del fatto che, anche nel cuore di una pandemia globale, abbiamo saputo mettere le nostre competenze al servizio della collettività.
Siamo orgogliosi di aver fatto la nostra parte, e continueremo a lavorare per migliorare la piattaforma, sperando che presto questa crisi mondiale si concluda. La lotta contro il Covid-19 non è finita, ma la nostra determinazione e il nostro impegno non verranno mai meno.
Rimanete al sicuro e non dimenticate mai che ogni piccolo gesto può fare la differenza.